Partono i pagamenti per l’Assegno di inclusione
Dal 2024, le famiglie in situazioni economiche più difficili non potranno più accedere al Reddito di Cittadinanza ma riceveranno un nuovo contributo denominato Assegno di Inclusione. L’erogazione dei primi Assegni di inclusione è notizia di questi giorni. In Piemonte sono state presentate complessivamente 24.611 domande, di cui 20.503 con il Patto di attivazione digitale sottoscritto, una condizione essenziale per ricevere l’Assegno. Il 63% delle richieste proviene da Torino, con 12.983 domande, seguita da Alessandria con il 10% (2.017) e Cuneo con il 7% (1.372). Al contrario, la provincia del Verbano Cusio Ossola ha registrato il minor numero di domande, appena 287.
L’Assegno di inclusione è una misura economica (minimo 480 euro) che viene corrisposta mensilmente, per un massimo di 18 mesi. Inoltre, può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi. Allo scadere dei periodi di rinnovo, è sempre prevista la sospensione di un mese.
Chi può richiedere l’Assegno di inclusione? L’ADI viene riconosciuto ai nuclei in cui siano presenti (alternativamente o contemporaneamente): una persona con disabilità, un minorenne, una persona con almeno 60 anni di età, una persona in condizione di svantaggio e inserita in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione. Per disabilità si intendono invalidi civili (>67%), ciechi parziali e assoluti, ipovedenti medi e gravi, sordi, persone con grave disabilità (art. 3, comma 3, legge 104/1992), minori con indennità di frequenza o accompagnamento e altre invalidità per servizio o del lavoro.
Per ottenere l’Assegno è necessario che il nucleo familiare del richiedente abbia un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) in corso di validità con un valore non superiore a 9.360 euro o un reddito familiare inferiore a una soglia di 6.000 euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza ADI. A ciò si aggiunge il fatto che se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza la soglia di reddito familiare è fissata in 7.560 euro annui, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza ADI.
I primi beneficiari dell’Assegno di inclusione saranno coloro che hanno presentato la domanda tra il 18 dicembre e il 7 gennaio, secondo quanto dichiarato dall’Istituto nazionale di previdenza sociale (INPS). Nel caso di sottoscrizione tardiva, il beneficio sarà retroattivo al mese successivo a quello della sottoscrizione. Per le domande presentate dopo il 7 gennaio ma entro il 31 gennaio, con il Patto di attivazione digitale sottoscritto nello stesso periodo e superati tutti i controlli, il primo pagamento sarà disposto a partire dal 15 febbraio per il mese di gennaio, mentre dal 27 febbraio sarà messo in pagamento il mese di febbraio.