Onyon: cambiare approccio alla ristorazione
Il boom del delivery degli ultimi anni ha cambiato per sempre il modo in cui gli italiani si approcciano alla ristorazione, aprendo a nuove frontiere. Ora con Onyon, startup torinese, si punta ad una nuova rivoluzione nel giro di pochi anni.
Un’idea che non ci pare in realtà discostarsi molto da WaitHero, o almeno alcuni suoi aspetti, che vede i clienti pagare direttamente da smartphone comodamente seduti al proprio tavolo e con la possibilità di pagare separatamente senza grattacapi.
Così ne parla il suo fondatore, Marco Actis:
“Onyon è nata nel 2020 come applicativo per migliorare l’esperienza dell’acquisto in store. Quindi è un prodotto che si rivolge trasversalmente a tutto il settore food and beverage, con l’obiettivo da una parte migliorare il comfort dei clienti e dall’altra si traduce in un numero maggiore di ordinazioni che i gestori dei locali possono ottenere e quindi un incremento dei ricavi. Il terzo importante vantaggio è quello che con Onyon i clienti, oltre ordinare, possono pagare la propria parte e questo va a risolvere il problema dei conti separati che è un problema molto sentito, che generalmente rimane un problema irrisolto tra gestori e consumatori.
Il sistema è molto semplice. I clienti che si siedono al tavolo nel locale che utilizza la nostra soluzione, inquadrano il QR, accedono al menù e da lì possono tranquillamente ordinare e pagare la propria parte, per cui è molto semplice, intuitivo e molto efficiente. Attualmente abbiamo una presenza diretta sulle città di Torino e Milano e siamo in apertura su tutto il territorio nazionale e contiamo circa un centinaio di locali attivi”.
I primi ristoratori che si sono lanciati in questo progetto, permettendo la sperimentazione nei loro locali, hanno riscontrato il +22% dei riordini e un aumento del 12% dello scontrino medio, con doppio turnover dei tavoli. Risultati non da poco per un’app che andrà tenuta sott’occhio nel prossimo futuro.
Davide Cuneo