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Niente Italvolt per il Piemonte, un’opportunità perduta

Scarmagno, in provincia di Torino e non lontano da Ivrea, doveva essere il comune ad ospitare la Gigafactory da 3,5 miliardi di euro di Italvolt, un progetto ambizioso, che avrebbe portato grandi investimenti e risorse in un’area industriale da tempo dismessa. Ma le contingenze sono cambiate ed al posto del Piemonte sarà la Sicilia, e in particolare Termini Imerese, la sede per questo colosso dell’automotive.

In questo nuovo stabilimento verranno prodotte batterie elettriche: un progetto che avrebbe dovuto essere realizzato nell’ex fabbrica Olivetti ad Ivrea ma che non mai è decollato, nonostante l’accordo sottoscritto con Prelios. Ad attrarre gli investitori verso il meridione potrebbero essere stati i nuovi fondi destinati all’innovazione per il Sud, anche considerato che in passato Lars Carlstrom, AD di Italvolt, aveva dichiarato:

“In quell’area c’è un grande problema che riguarda la connessione alle rete elettrica degli impianti. Dobbiamo assicurarci che il sito possa ospitare le funzionalità di cui abbiamo bisogno, una fabbrica come la nostra consuma una quantità enorme di energia, stimiamo fino all’1% di tutta l’energia elettrica disponibile in Italia, per cui l’infrastruttura deve essere all’altezza. Ma ci troviamo in una situazione in cui la connessione alla rete potrebbe richiedere fino a quattro anni di lavori per essere raggiunta: noi non abbiamo tutto questo tempo”.

Italvolt dovrà comunque battere la concorrenza dell’imprenditore ucraino Sergey Shapran, che intende realizzare una fabbrica per la produzione di alluminio, investendo nella fase iniziale 50 milioni di capitali propri e assorbendo almeno 300 lavoratori. 

Davide Cuneo

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