NewCleo: il nucleare torinese che piace a Macron
L’Italia, attualmente bloccata nei dibattiti sul ritorno all’energia nucleare, potrebbe trovarsi presto ad affrontare la concorrenza francese. La startup miliardaria torinese, Newcleo, ha infatti attirato l’attenzione finanziaria della Francia, che mira a investire nella società con l’obiettivo di raccogliere fondi considerevoli. Finora, la notizia circolava come voce di corridoio, ma è stata confermata dal CEO di Newcleo, Stefano Buono, che ha dichiarato a Reuters che il governo francese potrebbe entrare nel capitale sociale della società, anche se solo come socio di minoranza, entro certi limiti.
La storia di Newcleo è legata a Torino, con sede legale in città e stabilimenti in Inghilterra, 600 dipendenti globali e un fondatore, Stefano Buono, che ha una storia di successo nel campo della ricerca medica, avendo lavorato anche con il Premio Nobel Carlo Rubbia. Newcleo si propone di realizzare “small modular reactors”, ovvero piccoli reattori nucleari di quarta generazione caratterizzati da massima sicurezza e la possibilità di riutilizzare anche combustibili nucleari esausti. La società mira a iniziare la produzione nel 2031, con l’obiettivo di commercializzare i propri prodotti entro il 2033.
Finora, Newcleo ha raccolto circa 400 milioni di euro, con il coinvolgimento di investitori importanti come Exor di John Elkann, Azimut, Kairos, Ariston e molti altri. Tuttavia, l’obiettivo è raggiungere il miliardo di euro, e qui entra in gioco l’interesse francese, con Bpi France, la banca di investimenti pubblica transalpina. Un incontro tra rappresentanti della startup e il governo francese è già avvenuto all’Eliseo.
La Francia ha un ruolo chiave per Newcleo, poiché l’azienda sta sviluppando reattori modulari alimentati da scorie nucleari riprocessate. Ha avviato il processo di autorizzazione in Francia per la costruzione di un reattore pilota e di un impianto per la produzione di combustibile nucleare entro il 2030. Inoltre, ha pianificato di investire 3 miliardi di euro in territorio francese entro il 2030, ricevendo anche una sovvenzione di 20 milioni di euro dal governo francese nel 2023 attraverso Bpifrance.
Stefano Buono ha dichiarato che è possibile che Bpi effettui un piccolo investimento azionario in Newcleo, ma al momento non ci sono decisioni definitive. Tuttavia, il governo francese ha mostrato interesse nella startup e ha espresso la volontà di sostenere il suo progetto in Francia. La conferma del coinvolgimento di Bpi non è ancora stata ufficializzata.
Nonostante queste prospettive, Stefano Buono, dal World Economic Forum a Davos, ha assicurato che la ricerca e lo sviluppo rimarranno a Torino e in Italia, dove la società ha ottenuto un forte supporto, in particolare da Francesco Profumo, ex rettore del Politecnico e ex ministro, che ha proposto anni fa di realizzare a Torino un piano di rilancio che va oltre la definizione di città-fabbrica.