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Fabbriche “liquide”: CPM Torino

Stiamo assistendo a una trasformazione radicale nel settore automobilistico: le tradizionali linee di montaggio stanno cedendo il posto a stazioni di lavoro progettate per favorire l’ergonomia di ogni operazione. Al posto dei binari su cui scorrono scocca e meccaniche di un’auto, stanno emergendo piattaforme robotizzate a guida autonoma. Questo nuovo volto dell’industria automobilistica sta rivoluzionando il paradigma produttivo che ha dominato il settore fin dai primi del ‘900, aprendo le porte a una fabbrica “liquida” e modulare.

Questa trasformazione, che è già in corso, ha preso avvio alle porte di Torino grazie all’azienda CPM. Fondata a Beinasco nel 1967 e cresciuta insieme alla casa madre Dürr, CPM è infatti diventata un punto di riferimento globale nella progettazione di impianti produttivi automobilistici. Dürr è un fornitore di rilievo per le principali case automobilistiche del mondo e in Italia conta clienti come Stellantis, Lamborghini, Lotus e Maserati, collaborando anche con i principali marchi dell’auto elettrica, tra cui Tesla.

Dopo aver rivoluzionato le linee di montaggio con il sistema ProFleet, i primi veicoli a guida autonoma progettati appositamente per gli impianti di assemblaggio generale delle vetture, ora si prospetta un ulteriore passo avanti con il progetto AGC, acronimo di Automated Guided Carrier, ProLiner. In pratica, l’intera fabbrica si libera completamente degli impianti fissi, sia a terra che in aria, sostituendoli con veicoli a guida autonoma in grado di trasportare la scocca e tutte le parti meccaniche lungo le diverse stazioni di assemblaggio fino a ottenere l’auto finita.

“Questo nuovo modello di fabbrica rappresenta una vera rivoluzione per l’industria automobilistica, sottolinea Denny Monti, direttore dello sviluppo aziendale di CPM. “Dobbiamo dimenticare le immagini a cui siamo abituati, quelle degli operai che costruiscono un’auto lungo una classica linea di montaggio. Nel prototipo su cui stiamo lavorando, basta un capannone: i veicoli a guida autonoma vengono programmati per creare le diverse stazioni di lavoro, senza richiedere lavori edili per costruire gli impianti”.

Questo modello si adatta sia alle startup, che iniziano con una produzione limitata che crescerà nel tempo, sia alle grandi case automobilistiche che devono produrre fin da subito volumi elevati di veicoli. La gamma dei veicoli a guida autonoma di Dürr include modelli di diverse dimensioni, progettati per svolgere tutte le operazioni necessarie, dal line feeding per alimentare la linea di produzione, fino alle grandi piattaforme per il mariage, che oltre a trasportare l’automobile possono ospitare anche diversi operatori, garantendo loro un ambiente di lavoro sicuro e facilitando l’accessibilità a ogni parte del veicolo.

I sistemi ProFleet e ProLiner possono essere dotati di un sistema di navigazione naturale, che consente una rapida riconfigurazione del percorso in base alle diverse condizioni di produzione. Sono disponibili anche versioni più accessibili, come quella a induzione (in cui una guida a pavimento indica la direzione) o con nastro magnetico o ottico per determinare il percorso del veicolo sul pavimento.

In caso di malfunzionamento, un veicolo a guida autonoma può essere escluso dal flusso di produzione, mentre un altro prende il suo posto durante la riparazione. Se il problema riguarda una stazione di lavoro, i veicoli possono saltarla e proseguire verso la successiva. Il risultato è una vera rivoluzione operativa che comporta una significativa riduzione dei tempi di fermo produttivo, migliorando le prestazioni complessive degli impianti.

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