Digisky per combattere il calore estivo
Digisky, spinoff del Politecnico di Torino, ha ideato un sistema di telerilevamento in grado di identificare le aree a maggior rischio di calore le cosiddette isole di calore che sono bolle d’afa che si concentrano in alcuni specifici punti delle città, dove è più massiccia la presenza di dispositivi elettrici o di asfalto.
In meteorologia e climatologia l’isola di calore è il fenomeno che determina un microclima più caldo all’interno delle aree urbane cittadine. Il maggior accumulo di calore è determinato da una serie di concause tra cui le più rilevanti sono la diffusa cementificazione, le superfici asfaltate, le emissioni degli autoveicoli, gli impianti di climatizzazione, gli impianti industriali insediati in area urbana. A questi fattori si aggiunge la stagnazione dell’aria che trova resistenza a fluire tra gli edifici a causa dell’effetto “city canyon”. Infine nelle zone urbane prevalgono le superfici verticali rispetto a quelle orizzontali e questo riduce la dispersione di calore tramite irraggiamento.
Poiché l’isola di calore dipende da molti fattori, si manifesta in modo molto disomogeneo e non sempre prevedibile in modo analitico, con temperature che manifestare fino a 5°C al di sopra delle medie giornaliere.
La termografia per telerilevamento satellitare e aereo consente di mappare con precisione il fenomeno, distinguendo per ogni singolo blocco urbano il livello di temperatura raggiunto dalle superfici esposte che sono responsabili dell’incremento di temperatura dell’aria.
Skymetry-thermo offre un servizio di termografia ad alta risoluzione (15-50cm/pixel) in grado di caratterizzare con un solo volo alcune decine di km quadrati di superficie e restituire un’ortofoto termica dell’intera area urbana di interesse. Per ortofoto si intende un’immagine ottenuta dal mosaico di numerosi scatti termografici composti e rettificati su un’unica mappa le cui coordinate rappresentano le effettive posizioni degli oggetti al suolo.
Il processo parte dall’analisi delle mappe satellitari dalle quali viene identificata l’area di interesse nel contesto urbano. Le risoluzioni disponibili sulle mappe termiche offerte dalla costellazione Copernicus (Sentinel) sono comprese tra 0,5-1km/pixel: adeguate per identificare le aree di congestione ma non per identificare gli elementi urbani che ne possono determinare la causa.
I voli possono essere effettuati durante le ore diurne di massimo irraggiamento, con lo scopo di identificare le superfici ad alto assorbimento e conseguente alta temperatura oppure durante le ore notturne per mappare le zone con maggiore accumulo.
La fase successiva prevede la pianificazione di un volo aereo con l’obiettivo di ottenere una mappa termica con risoluzione di circa 50cm/pixel, che offre un livello di dettaglio in grado di identificare tutti gli elemento antropici che contribuiscono al fenomeno delle isole di calore e pianificare interventi urbanistici finalizzati alla loro mitigazione.
Il risultato è uno strumento che può concorrere nella pianificazione urbanistica per programmare interventi di mitigazione come aumento delle aree verdi vegetate, sostituzione delle superfici ad elevato assorbimento con materiali riflettenti, costruzione di strutture ombreggianti, ma anche prevedere quali saranno le aree più colpite a livello previsionale in caso di allertamento per situazioni climatiche anomale.