Attualità

Case di Riso

Trasformare gli scarti della coltivazione del riso in materie prime per l’edilizia sembra un progetto utopico, eppure non solo è possibile, ma c’è anche una startup che se ne occupa, ovvero Ricehouse, fondata nel 2016 da Tiziana Monterisi e Alessio Colombo.

La storia di Ricehouse ha avuto inizio come una sfida e si è sviluppata grazie all’amore per il territorio biellese, dove i due co-fondatori risiedono da diversi anni. In una fase iniziale di sviluppo, l’azienda si è dedicata alla ricerca e alla creazione di sinergie tra la filiera agricola e quella edilizia. Questa azienda utilizza residui organici come paglia di riso, lolla e pula provenienti dall’industria e dalla coltivazione del riso per creare materiali da costruzione naturali. Questi prodotti, sviluppati dopo anni di ricerca, vengono inseriti nel ciclo edilizio e, al termine della loro vita utile, restituiti al ciclo naturale. Tra questi spiccano cui isolanti vegetali, pannelli isolanti, intonaci di fondo, massetti e sottofondi, finiture, rivestimenti e chiusure verticali opache.

Ovviamente la mediocre solidità di questo materiale non permette di utilizzarlo per la struttura portante, ma le sue applicazioni restano comunque numerose e valevoli.
Il valore di questa idea si misura soprattutto sulla base del contributo alla trasformazione sostenibile dell’edilizia ed alla riduzione dell’impatto ambientale degli edifici, responsabili del 36% delle emissioni di gas serra e del 40% del consumo energetico dell’UE.

Il progetto ha subito suscitato grande interesse, anche grazie al supporto del Superbonus 110%, che ha consentito al team di Ricehouse di concentrarsi sui progetti di isolamento termico. Nel 2021, Ricehouse ha firmato 22 nuovi progetti di riqualificazione energetica e/o sismica in Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria. Questi progetti hanno coinvolto 10 condomini, 7 case unifamiliari e 5 case unifamiliari con demolizione e ricostruzione.

Nell’ottobre 2022, Ricehouse è stata selezionata inoltre come una delle aziende che hanno ricevuto la menzione speciale “Eni Joule for Entrepreneurship” agli Eni Awards 2022, riconoscimento che favorisce il trasferimento delle tecnologie nel campo della transizione energetica e lo sviluppo di un ecosistema dell’innovazione sostenibile proprio grazie ai 100 edifici alla cui costruzione ha contribuito. L’azienda si è anche impegnata in vari progetti di riqualificazione, come il recente progetto di rigenerazione sociale e urbana delle torri di via Russoli a Milano.

Oltre al core business incentrato sullo sviluppo e la commercializzazione di prodotti innovativi per le costruzioni, Ricehouse si impegna in altre due direzioni: la progettazione di nuovi organismi di vita abitativa autosufficienti ed in equilibrio con i sistemi naturali e lo sviluppo di soluzioni innovative anche in altri settori, come l’arredamento, la moda, il design e altri ancora. Inoltre Ricehouse è impegnata anche sul fronte della sensibilizzazione della popolazione sui temi legati alla bio-architettura, anche attraverso attività di formazione che si svolgeranno nel 2023 e nel 2024. La startup collabora vieppiù con altre aziende che puntano allo sviluppo di prodotti sostenibili, seguendo un approccio di Open Innovation che ha caratterizzato fin dall’inizio la sua attività.

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