Al mercato la spesa si fa online
di Moreno D’Angelo
A Santa Rita è stato avviato il primo mercato in cui si può acquistare dai banchi on line. Apri lo smartphone sul sito streetmarket360.com e scegli le mele, la verdura, la carne con un click, che poi vengono recapitate a casa in meno di un’ora.
L’idea è partita da un gruppo di amici tra i quali Filippo Chiariglione, responsabile della web agency ARCHIbuzz srl di Torino, che ha messo insieme il team per sviluppare app e server alla base di questa innovativa idea che consente di vedere nel dettaglio i prodotti esposti in un banco del mercato e di poterli acquistare come se si fosse sul posto. «Tutto parte da una cena tra amici di due anni fa nella quale ci siamo chiesti quanto sarebbe stato bello e utile poter acquistare on line dal mercato» – racconta Chiariglione, e precisa: «Un mese dopo abbiamo presentato l’idea ad un bando della Regione Piemonte insieme ad altre due aziende dell’ ICT torinese (Information Comunication Technology): la Cedeo Sas (azienda specializzata nel video streeming e Synestesia Srl sviluppo app mobile). Il bando è stato vinto e la richiesta di finanziamento consentirà la copertura del 55% dei 312mila euro richiesti, mentre la differenza resterà a carico dei tre partner del progetto come investimento».
A settembre del 2018, avendo tutti gli elementi per poter avviare il progetto, Chiariglione si è rivolto a uno sviluppatore commerciale come l’imprenditore Fabrizio Barale, suo compagno al Politecnico di Torino. Barale ha subito sposato l’idea, intuendo le notevoli opportunità, fornendo un importante supporto per mettere a punto il business da un punto di vista logistico commerciale per quella che rappresenta una vera innovazione a livello mondiale. Barale sarà il CEO (Chief Executive Officer), della start up in procinto di essere creata per gestire e sviluppare nel suo complesso l’ambizioso progetto di e-commerce sul mercato torinese e non solo. Una vera novità e una sfida in un comparto tendenzialmente tradizionale.
Barale è un vero mago nello sviluppo di idee imprenditoriali commerciali.
Suo, insieme ad altri soci, il merito di aver portato la catena danese di negozi Tiger in Italia, di cui era expansion manager, sviluppando in breve oltre 50 spazi commerciali.
Il responsabile di ARCHIbuzz ammette: «Noi “informatici” non eravamo certo esperti nelle problematiche legate alla vendita su aree pubbliche e su questo campo è stato preziosa la collaborazione di Alessandro Munari, segretario di Fiva Confcommercio (Federazione Italiana Venditori Ambulanti) Torino, che ci ha aperto i contatti con il Consorzio Santa Rita (che rappresenta gli ambulanti di questo importante mercato rionale) e con le istituzioni coinvolte sul territorio. «Si tratta di un progetto – commenta Munari – che guarda molto oltre Torino in un momento in cui gli operatori commerciali, e anche gli ambulanti dei mercati rionali, registrano da tempo serie difficoltà per un forte calo della domanda. In tal senso iniziative di questo tipo sono da noi fortemente promosse per trovare una nuova collocazione dei mercati presso i consumatori con servizi aggiuntivi quanto mai innovativi». «Una novità per i mercati – continua l’esponente di Confcommercio – attraverso un sistema informatico che sposa innovazione e tradizione. Infatti pur acquistando on line permane la possibilità di rifarsi sul singolo commerciante in carne ossa, Certo è tutto ancora in fase sperimentale ma noi ci crediamo».
A Santa Rita il primo mercato al mondo con spesa on line che punta all’impatto zero
Dietro la novità del banco on line c’è il fondamentale contributo del Consorzio Santa Rita che dal 2016 rappresenta gli oltre 300 ambulanti di uno dei più importanti e frequentati dei quaranta mercati rionali della città. Un consorzio costituito per dare forza giuridica allargando le possibilità di migliorare questa realtà coinvolgendo e riscontrando l’attenzione degli operatori del settore, favorita dalla presenza di tanti banchi stanziali.
Il presidente del Consorzio Massimo Verra è quanto mai orgoglioso di questa iniziativa, in una fase in cui anche i mercati rionali risentono dei segni della crisi: «Si è iniziato con dieci banchi del settore agroalimentare ma a breve si estenderà la sperimentazione ad altri comparti e verso altri mercati cittadini e non solo, se tutto andrà bene come ci aspettiamo». Verra non nasconde alcune difficoltà burocratiche e si domanda: «Perché non posso vendere e recapitare la merce ordinata on line oltre gli orari in cui il mercato è aperto, avendo così le stesse opportunità di altri operatori commerciali e della grande distribuzione? Allargare questi orari per noi è un punto chiave mentre oggi l’unica deroga ammessa è quella in occasione delle feste di via».
Il presidente del Consorzio rileva come, nonostante le spese le consegne abbiano un impatto di rilievo, per generi che certo non consentono alti ricarichi, «noi restiamo convenienti e la nostra qualità non si discute anche on line» e conclude evidenziando un ulteriore vantaggio della nuova struttura a impatto zero: «neve, pioggia e vento fanno perdere oltre un mese di aperture annuali, un rischio che con la copertura fotovoltaica verrebbe eliminato».
Sugli ostacoli che incontra il progetto Barale precisa: «Il nostro obiettivo è quello di ampliare le possibilità dell’offerta dei mercati rionali, estendendo anche al pomeriggio la consegna degli ordini, cosa al momento non fattibile mancando uno spazio apposito per il ritiro degli ordini. La normativa vecchia di 20 anni non contempla questa possibilità e su questo ci stiamo attivando».
Il manager di sviluppo commerciale evidenzia come, per rendere più efficiente il servizio, sarebbe necessario un magazzino, uno spazio presso cui i clienti on line possano recuperare la loro spesa anche fuori orario del mercato. Una struttura deposito importante anche per evitare di interrompere la catena del freddo per prodotti come carne e pesce.
Le novità legate al mercato di Santa Rita non si fermano qui. L’ambiziosa idea, portata avanti dal Consorzio, è quella di realizzare il primo grande mercato rionale a impatto zero. Questo attraverso una copertura dello spazio mercatale con pannelli fotovoltaici di ultima generazione.
Un fatto che renderebbe la struttura non solo completamente autonoma da un punto di vista energetico ma anche in grado di assicurare al quartiere, quando il mercato è chiuso, un ampio parcheggio e un centro di rifornimento per auto elettriche.
Un mercato nuovo o meglio un’accogliente galleria commerciale, caratterizzata da una grande luminosità, sul modello della stazione di Porta Susa. E’ il sogno di un mercato silenzioso, a parte le voci di commercianti e clienti, con furgoni e auto elettriche.
Entrando nei dettagli il supporto fotovoltaico della struttura comporterebbe una produzione di energia pulita che si stima superiore ai 4000 kw giornalieri. Un dato che consentirebbe notevole surplus visto che il fabbisogno energetico del mercato di Santa Rita non supera i 200 kw. Un surplus che consentirebbe di rifornire di energia, oltre a banchi e mezzi elettrici degli ambulanti, anche il traffico privato attraverso 80 colonnine in corrispondenza di 160 stalli. Tutto questo in un grande parcheggio, a due passi dallo stadio e dal centro medico Koelliker, disponibile per la cittadinanza quando il mercato a impatto zero è chiuso.
Certo il mercato è suolo pubblico e sono molti gli ostacoli burocratici ancora da superare, ma la strada è aperta e l’istanza per la sua realizzazione, che ha già il benestare della Circoscrizione, verrà presentata in Giunta comunale.
L’ambizioso progetto, con evidenti risvolti positivi anche per la vivibilità e attrattiva di tutto il quartiere, sta riscontrando l’attenzione di diversi esponenti del mondo politico torinese per un’innovazione che anticipa i radicali cambiamenti legati all’ineluttabile rivoluzione dell’imporsi dell’auto elettrica e al massiccio ricorso alle fonti naturali di energia.
Tra questi c’è il Presidente della Commissione Attività Produttive in Regione Raffaele Gallo, particolarmente impegnato sulle tematiche legate a impresa e innovazione: «Ci auguriamo che il progetto e-commerce, finanziato con fondi regionali, possa estendersi anche agli altri mercati rionali. Si tratta di un’innovazione del settore e di un esempio di buone pratiche verso i cittadini e il mondo tradizionale del commercio».