Re Mat: chi ha detto che chi dorme non aiuta l’ambiente?
Recuperare i rifiuti e gli scarti di poliuretano espanso dai settori automotive e dell’arredamento, normalmente destinati a discariche e inceneritori, trasformandoli in una nuova materia prima con qualità paragonabili a quelle del poliuretano vergine grazie a un processo circolare innovativo: questo è l’obiettivo della startup innovativa Re Mat, fondata a Nichelino (nei pressi di Torino) nel 2018 da Alessandro Lodo e Francesco Perazzini.
Un esempio concreto di Open Innovation, Re Mat ha visto il Gruppo Iren acquisire la maggioranza delle sue quote nel giugno 2023 tramite la controllata Iren Ambiente. Dopo un investimento iniziale nel 2021, la startup ha avviato la sua attività nella filiera del riciclo del poliuretano con un approccio circolare.
Ma come ha inizio la storia di questa startup green? Alessandro Lodo e Francesco Perazzini si incontrano durante il loro percorso di studi all’MBA della SAA – School of Management dell’Università di Torino. Dopo aver completato l’internship, decidono di avviare un’impresa importando e vendendo arredi, concentrandosi soprattutto sulla sfera del riposo, con due negozi a Torino. Tuttavia, si rendono presto conto della mancanza di soluzioni sostenibili per smaltire i vecchi materassi e i divani sostituiti dai clienti. Potendo disporre di un magazzino sempre più pieno di materassi usati, decidono di tagliarli e analizzarli per capire cosa si possa recuperare in termini di materiali. Entrano così in contatto con un’azienda che offre una tecnologia per triturare e agglomerare il poliuretano e, dopo aver esaminato varie tecnologie simili, sviluppano un progetto per valorizzare quasi tutti i componenti dei materassi da presentare ad alcuni angel investors.
Il progetto in questo modo continua a svilupparsi grazie ai nuovi investimenti e ad un’intensa attività di ricerca, permettendo a Re Mat di creare un processo innovativo e circolare per riciclare gli scarti di poliuretano. Il materiale in ingresso viene sanificato, triturato e unito seguendo ricette sviluppate negli anni, basate su un mix di materiali e collanti. Il risultato è un nuovo blocco di poliuretano che può essere tagliato e accoppiato con altri materiali, producendo articoli a bassa densità dotati di un comfort e performance identiche a quelli realizzati con poliuretano vergine.
Nel 2019, il Gruppo Iren, alla ricerca di startup innovative nel settore cleantech attraverso l’Iren Startup Award, supportato da Intesa Sanpaolo Innovation Center, per la prima volta viene a conoscenza dell’esistenza di Re Mat che raggiunge la fase finale dell’Arena Meeting, presentando la sua innovazione circolare al top management di Iren stesso. Da quel momento, vari approfondimenti portano nel 2021 a un contratto di investimento con Re Mat per sostenere l’acquisto e il collaudo degli impianti di recupero del poliuretano, oltre all’avvio della produzione e della commercializzazione.
Grazie ai nuovi capitali, Re Mat avvia finalmente la produzione nel 2022, processando circa 400 tonnellate di materassi a fine vita e 2.000 tonnellate di scarti di produzione in poliuretano. La risposta iniziale del mercato è lenta, ma cresce con l’attenzione dei consumatori verso l’economia circolare e la sostenibilità. La startup inizia inoltre a collaborare con il Politecnico di Torino per produrre linee di materassi circolari in Eco Foam, ponendo attenzione al risparmio energetico nei processi di trasformazione e riciclo del poliuretano espanso.
A giugno 2023, il Gruppo Iren, tramite Iren Ambiente, annuncia l’acquisizione delle quote di maggioranza di Re Mat, con un aumento di capitale e l’acquisto del complesso di Nichelino. Questo consente alla startup di completare un programma di investimenti su nuove linee di produzione da 2 milioni, puntando a riciclare circa 700 tonnellate di poliuretano.
Un progetto ambizioso, ma non l’unico attivo. Tra gli obiettivi futuri che si è posto, Re Mat intende aumentare la percentuale di prodotto riciclato consumato dalle aziende dell’arredamento, delle imbottiture e del packaging, anche in virtù dei Criteri Minimi Ambientali imposti dall’Unione Europea per il 2025. La responsabilità estesa del produttore, già in vigore per pneumatici, batterie e RAEE, dovrebbe presto coinvolgere anche il settore dell’arredamento. Questo rappresenta un’opportunità di crescita non indifferente per Re Mat e per il Gruppo Iren nella circular economy, con l’obiettivo di generare valore nel rispetto dell’ambiente.