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La corsa per lo spazio americana passa da Torino

La società americana Gravitics ha annunciato il 9 luglio un significativo accordo da 125 milioni di dollari con Axiom Space per la costruzione di un modulo destinato alla futura stazione spaziale di Axiom. Gravitics, una startup con sede a Washington, sta progettando moduli spaziali con diametri che variano da 3 a 8 metri, con il più grande chiamato StarMax. Questo modulo, una volta in orbita, promette di essere il più grande spazio abitabile mai costruito e lanciato.

Non è stato rivelato quale tipo di modulo sarà costruito per la Axiom Space Station, ma si sa solo che rappresenterà un aggiornamento futuro. Attualmente, a Torino, negli stabilimenti di Thales Alenia Space, è in costruzione il primo modulo di Axiom, denominato Hab One, che verrà lanciato nel 2026. Thales Alenia Space è anche responsabile della costruzione di un secondo modulo, come annunciato nel luglio 2021. Axiom ha inoltre comunicato di aver testato con successo i motori a metano e ossigeno liquidi, che manovreranno i moduli nello spazio. La stazione di Axiom sarà assemblata agganciando i moduli alla ISS. Una volta completati i primi quattro moduli, la stazione si separerà diventando indipendente. Nei prossimi anni, diverse stazioni spaziali private orbiteranno attorno alla Terra, permettendo l’accesso all’orbita bassa a un numero crescente di persone. Questo sarà particolarmente vantaggioso per quelle nazioni che finora non hanno partecipato alla ISS. Gravitics si propone come azienda specializzata nella realizzazione di moduli per questi avamposti spaziali futuri, senza l’intenzione di gestire una propria stazione spaziale, ma operando come fornitore di moduli. A novembre 2022, Gravitics ha completato un primo round di finanziamento da 20 milioni di dollari, che ha permesso di avviare lo sviluppo di StarMax. Questo modello di punta offrirà un volume interno di 400 metri cubi. Per fare un confronto, l’intera ISS dispone di circa 1000 metri cubi di spazio abitabile. A causa delle sue dimensioni, l’unico vettore in grado di trasportare StarMax in orbita è Starship, con un diametro di 9 metri. A marzo 2023, Gravitics ha effettuato un primo test di pressurizzazione su una struttura di prova, che ha mantenuto con successo una pressione di 17.6 PSI, la massima pressione operativa prevista e pari al valore di picco mantenuto dalla ISS. Hanno anche testato la struttura a 26.4 PSI per 12 minuti, dimostrando la resistenza strutturale e superando i parametri di certificazione per il volo umano, che prevedono una resistenza a carichi superiori del 1.5 volte rispetto a quelli nominali.

Ad aprile di quest’anno, Gravitics ha ottenuto un contratto da 1.7 milioni di dollari da SpaceWERX, una divisione della Space Force dedicata allo sviluppo di nuove tecnologie. Questo contratto prevede lo sviluppo di piattaforme orbitali che saranno utilizzate dalla Space Force. Infine, il mese scorso, la startup ha firmato uno Space Act Agreement per sviluppare sistemi di qualificazione per strutture e mezzi spaziali di grandi dimensioni.

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