Architetti e AI: quale futuro per l’architettura?
Il Politecnico di Torino e l’Ordine degli Architetti di Torino hanno avviato un progetto innovativo intitolato “Architetti e IA”, focalizzato sull’evoluzione dell’intelligenza artificiale e il suo impatto sulle pratiche architettoniche. Questo progetto ha lo scopo di esplorare le sfide e le opportunità che l’innovazione tecnologica offre al mondo della progettazione architettonica.
Per rispondere a questa domanda stimolante, è stata condotta un’indagine rivolta a tutti gli iscritti all’Ordine, al fine di raccogliere informazioni sulle loro necessità, percezioni e conoscenze relative all’ambito dell’intelligenza artificiale.
Il primo evento pubblico del progetto, dal titolo “Pratica architettonica e Intelligenza Artificiale: a che punto siamo?”, si è tenuto il 20 marzo presso Toolbox Coworking. Durante questo incontro, si è discusso dell’impatto dell’introduzione degli strumenti dell’intelligenza artificiale sulle pratiche progettuali negli studi di architettura a livello locale, basandosi anche sulle risposte raccolte durante il sondaggio rivolto agli iscritti lo scorso anno.
Maria Cristina Milanese, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino, ha commentato:
“Questo progetto ha rappresentato un passo significativo nell’esplorazione delle nuove frontiere dell’intelligenza artificiale nella progettazione architettonica e ha ulteriormente confermato la proficua collaborazione con il Politecnico di Torino. In particolare, abbiamo contribuito ad implementare la loro ricerca, mirata ad analizzare e comprendere meglio le implicazioni di questa innovazione nel nostro settore. E’ stato importante affrontare questa evoluzione con un pensiero critico, infatti mentre l’intelligenza artificiale offre nuove opportunità e strumenti, talvolta potenti, per ottimizzare processi di progettazione e produzione, è fondamentale considerare che l’architetto, durante il suo percorso di avvicinamento al progetto e al ‘costruito’, elabora e sviscera tutti quegli aspetti etici, sociali e culturali che possono emergere, cercandone la soluzione più idonea da realizzare. Affermo questo concetto, con convinzione, visto che la nostra professione è intrinsecamente legata alla creazione di spazi che riflettano e rispondano alle esigenze sociali culturali e ambientali. Pertanto, occorre esaminare attentamente come l’intelligenza artificiale possa integrarsi in questo contesto senza compromettere l’autenticità e la sensibilità del processo progettuale. Ritengo che si debba utilizzare questa tecnologia in modo responsabile, mantenendo sempre al centro delle nostre proposte progettuali i valori sociali, la qualità dell’ambiente costruito e il benessere delle comunità che serviamo.”
L’evento è stato introdotto dalle ricercatrici del Politecnico Saskia Gribling, Luciana Mastrolia e Marta Rossi, mentre hanno portato le loro esperienze con l’IA rappresentanti di studi di architettura ed esperti del settore. Durante l’evento sono stati discussi in particolare argomenti che spaziano dalle smart cities e la giustizia sociale, alle tecnologie tradizionali in evoluzione, all’importanza delle architetture nella promozione della coesione sociale e del dialogo interreligioso, fino alla nuova lingua del costruire. Nel dibattito finale, guidato da Alessandro Armando, si è discusso dell’evoluzione dell’IA e dei cambiamenti che introduce nel mondo del lavoro.