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Un nuovo approccio alla bancabilità delle PMI

Un antico detto nel mondo della finanza afferma: “il banchiere è quello che ti presta l’ombrello quando c’è il sole e te lo toglie quando piove”.
Vediamo insieme come le Linee Guida EBA, accompagnate da novità regolamentari e legislative introdotte nel corso degli ultimi anni che stanno ridefinendo il gioco nel rapporto tra banche e aziende, possono smentire questo detto.

L’innovativo approccio al prestito e al monitoraggio, insieme alla filosofia “conservativa” del Codice della crisi e dell’insolvenza, mettono in primo piano l’esigenza cruciale di un’informazione economica-finanziaria completa, puntuale e strategica da parte delle imprese.
Le aziende, in risposta a questa sfida, devono abbracciare la proattività, strutturandosi in modo intelligente per pianificare le loro operazioni. È arrivato il momento di andare oltre le rigide norme civilistiche e superare gli obblighi contabili e fiscali di routine.
In un contesto in cui la visione forward-looking e un monitoraggio dinamico delle vicende aziendali sono fondamentali, ogni imprenditore è chiamato a elaborare bilanci infrannuali, budget e business plan.
Questo significa mantenere costante il flusso di informazioni verso il sistema finanziario.
In sintesi, la chiave è la creazione e la condivisione di un set informativo robusto, che non solo comprenda dati economico-finanziari quantitativi, ma offra anche indicazioni qualitative. Questo non solo rafforzerà il legame tra banca e impresa, ma migliorerà anche l’accesso al credito, facilitando la riduzione del costo finanziario complessivo. Un autentico passo avanti nella limitazione delle asimmetrie informative che di frequente ostacolano il rapporto tra azienda e stakeholders.

Le Linee Guida EBA: chi era costui?
Le Linee Guida EBA (European Banking Authority) sono documenti che forniscono orientamenti e istruzioni agli enti di regolamentazione bancaria e agli operatori del settore finanziario nell’Unione Europea. L’EBA è un’agenzia dell’Unione Europea che si occupa di stabilire norme armonizzate per garantire la stabilità, l’efficienza e l’integrità del settore bancario europeo.

Le Linee Guida, in inglese Guidelines, forniscono dettagli e chiarezza su come interpretare e attuare le normative finanziarie e bancarie a livello europeo. Esse sono spesso emesse in risposta a nuove normative o a esigenze specifiche del settore. Esse possono coprire una vasta gamma di argomenti, come la valutazione dei rischi, la gestione delle crisi, i controlli interni, le prassi di vigilanza, e molti altri aspetti rilevanti per il settore bancario.
Sono uno strumento fondamentale per promuovere la coerenza e l’uniformità nell’applicazione delle normative bancarie tra i paesi membri dell’Unione Europea, contribuendo così a creare un ambiente finanziario più integrato e stabile nell’UE.
Il terremoto generato dalle ultime Linee Guida EBA GL-Lom.
Le Linee Guida EBA GL-Lom, dove quest’ultimo acronimo sta per “Guidelines on Loan origination and monitoring”, hanno scosso il mondo del rapporto tra banche e imprese, introducendo una nuova era di dialogo finanziario. La filosofia innovativa del Codice della crisi e dell’insolvenza aggiunge pepe a questa rivoluzione, mettendo in luce l’importanza cruciale di un reporting completo, storico e prospettico, qualitativo e quantitativo, da parte delle aziende per una gestione efficace degli equilibri economico-patrimoniali e finanziari.
In risposta, le imprese devono alzare il livello, pianificando e organizzando le loro attività con strumenti su misura per la loro essenza e dimensione. È ora di superare le previsioni “noiose” e poco significative delle normative contabili e fiscali, valorizzando e nobilitando strategicamente gli obblighi monotoni del regime contabile e fiscale aziendale. In questo scenario il monitoraggio costante delle dinamiche aziendali è diventato più evidente che mai.
È di vitale importanza esplorare a fondo gli impatti delle nuove normative bancarie sul rapporto tra banca e impresa. Il sostegno finanziario degli intermediari si dimostra spesso cruciale, sia nella fase iniziale dell’avvio dell’impresa, durante il suo sviluppo e crescita, che, infine, in una trattativa risolutiva in situazioni di necessità di risanamento.
In sintesi, la chiave del successo è l’elaborazione e la comunicazione di un set informativo completo. Dati economico-finanziari quantitativi e indicazioni qualitative si fondono per rafforzare il legame tra banca e impresa, aprendo le porte a un accesso al credito agevolato e a costi finanziari più vantaggiosi. Smettiamola con le asimmetrie informative che intaccano la relazione con gli stakeholders: è giunto il momento di eccellere nell’illustrazione della dimensione finanziaria aziendale.
I cambiamenti proposti richiedono una nuova maggiore armonia nelle relazioni tra operatori. La richiesta di chiarezza e la battaglia contro la mancanza di trasparenza e di informazioni aggiornate stanno portando a una rivoluzione culturale, con l’obiettivo di rendere il nostro sistema finanziario resistente a ogni tempesta.
In questo quadro, l’arte di creare un racconto, un mix di passato e futuro, dati finanziari aggiornati e tracciabilità, diventa protagonista nella gestione aziendale.
Il vero test è affrontare le minacce imminenti e i “cigni neri” che si stagliano all’orizzonte. L’impresa deve giocare una partita intelligente per vincere contro le avversità. E chi meglio di un professionista come il Commercialista può aiutarla a navigare attraverso le sfide fiscali, giuridiche e finanziarie? In questo contesto il professionista consolida il suo ruolo di guida preziosa per accompagnare lo sviluppo delle abilità interne nelle imprese e abbracciare il cambiamento culturale necessario.
Oggi, comprendere le nuove regole bancarie è essenziale per mantenere una sana e vitale collaborazione banca-impresa. Il supporto finanziario è la chiave, sia all’inizio dell’avventura imprenditoriale che durante la crescita e, in ultima analisi, per una negoziazione efficace in tempi di crisi.

In un contesto simile, il Commercialista emerge naturalmente come figura cruciale, non solo per le sue competenze tecniche, che spesso lo pongono come il vero e proprio CFO all’interno delle aziende, ma anche per il suo ruolo guida nell’ambito imprenditoriale. Questo ruolo strategico può risultare determinante per sviluppare una cultura finanziaria e una gestione del rischio imprenditoriale adeguate.
Ma attenzione, perché tutto ciò spesso richiede un cambio di mentalità nella PMI: relazioni trasparenti, proiezioni finanziarie realistiche e monitoraggio costante. Solo così si costruisce un futuro finanziario solido, sostenuto da dati affidabili e analisi chiarificatrici. Il gioco è aperto: se questo nuovo stile sarà adottato con entusiasmo dal mondo finanziario aziendale potremo finalmente affermare che il banchiere ti presta l’ombrello quando piove e te lo lascia finché non esce il sole.

Miguel Scordamaglia

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