Enel punta su Torino per il nuovo hub di Cybersecurity
Torino è stata scelta da Enel come sede per il lancio di un nuovo centro di ricerca focalizzato sulla lotta agli attacchi informatici. Il centro, chiamato Cyber Harbour, prende il nome da un “porto” che sarà aperto ad altre aziende e startup, con l’obiettivo di sviluppare tecnologie digitali in grado di proteggere le infrastrutture critiche e le aziende dagli attacchi informatici. Il 19 giugno, presso il Lingotto, che è diventato la nuova casa degli uffici torinesi di Enel da circa sei mesi, dopo il trasferimento dal quartier generale in corso Regina Margherita, è stato presentato il progetto di questa multinazionale che pone Torino al centro delle sue strategie ed è da sempre la sede dei suoi esperti in cybersicurezza.
Uno degli obiettivi di Cyber Harbour è coinvolgere diverse entità come aziende, investitori, startup, università, enti di ricerca e istituzioni, al fine di creare un lavoro collaborativo e trasversale. Enel crede che l’Italia possa diventare un punto di riferimento per competenze, know-how e innovazione nel campo della cybersecurity. Per realizzare questo obiettivo, Enel ha scelto di iniziare da Torino in collaborazione con il fondo di venture capital Planven e la startup Nozomi Networks, un’azienda italiana d’eccellenza nella cybersicurezza fondata da Andrea Carcano e Moreno Carullo, che attualmente ha una valutazione superiore a 600 milioni di dollari.
Così ne ha parlato al Corriere della Sera Carlo Bozzoli, head of global digital soluzione di Enel:
“Il nostro auspicio è creare un centro di eccellenza, un luogo di incontro e di scambio che unisca un partenariato pubblico privato, accademia impresa, per sviluppare consapevolezza e professionalità sul mondo della cybersicurezza”.
Mentre queste sono state le parole di Yuri Rassegna, Chief Information Security Officer di Enel:
“Abbiamo 1200 portali internet e ogni giorno riceviamo 200 attacchi rilevanti, quindi, è importante difendersi bene. Ma da soli non ci si difende, lo si fa come sistema. Abbiamo bisogno di tecnologia che spesso non è disponibile, servono tecnologie specifiche, bisogna spingere alla loro creazione. Speriamo che il nuovo hub ossa fare da aggregatore di tecnologie, in modo tale da sviluppare un ecosistema di startup e aziende esperte nel settore”.
L’obiettivo del centro di ricerca di Enel a Torino è quello di trasformare la sfida della cybersecurity in un’opportunità per l’Italia. Attualmente, gli investimenti in cybersecurity nel paese ammontano a circa 1,8 miliardi di euro all’anno, una cifra considerevole ma inferiore ai più di 6 miliardi di dollari all’anno investiti in Israele per contrastare gli attacchi informatici. È interessante notare che Intel ha recentemente deciso di aprire un nuovo stabilimento per semiconduttori a Kiryat Gat, nel sud di Israele, con un piano d’investimento di 25 miliardi di dollari. È necessaria, quindi, una inversione di rotta in Italia. A partire da luglio, la cybersecurity sarà inclusa nel nuovo codice degli appalti del paese, riconoscendo l’importanza di questa area.