Neh Experience: la startup del turismo alimentare piemontese
Sono tre giovani under 30, Carlo Abrate, Matteo Jaretti Sodano ed Emanuele Sega gli ideatori di una nuova startup legata a tour enogastronomici in Piemonte: Neh Experience.
Il progetto trae le sue origini nel 2018, quando Emanuele Sega fondò la pagina Instagram Piemonte Food per promuovere i prodotti tipici della nostra terra e della nostra cucina. Ma il cambio di passo è arrivato dopo la pandemia, quando nel luglio 2021 è stata ideata con gli altri due partner la startup in sé per dare uno slancio al turismo dopo i tempi difficili per il settore della pandemia.
Ora la startup è online ed attiva da dicembre e propone vari pacchetti esperienziali per visite mangerecce in una cinquantina di attività tra Torino, Langhe e Monferrato, con l’obiettivo per l’autunno di espandersi anche nel Piemonte settentrionale e tra i monti. Il valore aggiunto è quello di fare rete utilizzando il web e i social media, proponendo pacchetti esperienziali che possano essere costruiti dall’utente finale in modo tailor made.
Così commentano i tre soci:
“Ci siamo ritrovati tutti a Torino durante la pandemia dopo diversi anni trascorsi all’estero: siamo compagni di scuola e abbiamo sempre avuto una passione comune per questo settore; visti i problemi in cui il mondo della ristorazione si è imbattuto in seguito alla crisi pandemica abbiamo deciso di realizzare qualcosa che sia di aiuto per il settore e che porti valore al cliente finale.
A noi spetta la selezione delle migliori realtà e l’ideazione di pacchetti che comprendano anche attività ludiche e di scoperta del territorio, ma ogni scelta può essere implementata in base ai gusti del singolo utente che verrà guidato nella personalizzazione delle esperienze attraverso l’intelligenza artificiale.”
Le experiences al momento si suddividono in tre fasce di prezzo: sotto i 50 euro; tra i 50 e i 100 euro; sopra i 100 euro e propongono dalla degustazione in cantina al giro in mongolfiera.
Per concludere una curiosità: il nome Neh si rifà all’intercalare tipico piemontese e vuole essere non solo un omaggio all’esclamazione più simpatica del dialetto locale, ma vuole anche testimoniare il senso di appartenenza dell’intero progetto al territorio di origine e alla cultura locale.
Davide Cuneo