Anche Torino nel progetto Diana della NATO
L’innovazione si sa è al centro dell’industria bellica da secoli ed invenzioni come internet sono la prova che molte delle tecnologie che usiamo oggi sono frutto dello sforzo verso la creazione di sistemi di difesa sempre più sofisticati.
Recentemente la NATO ha deciso di dare nuovo impulso alla ricerca tecnologica tra i partner alleati e l’Italia, in quanto membro, avrà un ruolo centrale nel progetto denominato Diana (Defence innovation accelerator for the North Atlantic).
L’obiettivo che si pone questo programma è di dare impulso a startup ed aziende innovative che possano sviluppare tecnologie utili al mantenimento della supremazia tecnologica dell’asse occidentale,facilitando la cooperazione tra settore privato e realtà militari.
All’iniziativa si accompagna, inoltre, la creazione di un fondo di capitale di rischio, il Nato innovation fund (Nif), che sosterrà con finanziamenti mirati le start up e gli acceleratori di impresa.
Oltre ai due centri già in funzione a Capua e La Spezia, dedicati l’uno alla ricerca ed alla sperimentazione di nuove tecnologie e l’altro di gestire la sperimentazione e lo sviluppo dei programmi scientifici e tecnologici della Forza armata, si aggiungerà il polo di Torino per l’innovazione dedicato all’aerospazio.
Questo polo in fase di costruzione che sorgerà presso la Città dell’aerospazio e negli spazi disponibili delle OGR. Compito del nuovo polo per l’innovazione, sarà quello di coordinare e gestire, attraverso bandi e fondi messi a disposizione dai Paesi alleati, la rete delle aziende e degli acceleratori di tecnologia italiani, per farli avvicinare al settore della difesa e sicurezza e metterli a servizio delle necessità dell’Alleanza. Una volta individuate le tecnologie promettenti i centri di validazione sparsi in tutto il continente si premureranno di verificarne la funzionalità. Centri come quello di Torino avranno dunque il compito di mettere in contatto i centri industriali innovativi e favorirne la cooperazione con la NATO nello sviluppo di queste tecnologie.
Davide Cuneo